domenica 19 maggio 2013

Quindici



Mentre strombazziamo ai 4000km percorsi e salutiamo con le dita a V in segno di pace gli sporadici automobilisti che incrociamo, ripenso alla nottata trascorsa barricati nel van nella roadhouse che ci ha fornito piazzola, agognata doccia e una marea di zanzare. Ripenso all'ennesimo sogno italiano, un sogno calcistico forse associato al premio per il gol più bello che qualche sera italiana precedente l'allenatore più grande e folle che abbia avuto aveva assegnato a mio padre in mia vece, l'allenatore che prima di tutto è amico, è un donchishiotte che fa sogni utopici e qualcuno riesce anche a realizzarne come questo che avevamo raggiunto insieme e io ero tra i suoi fedeli sancho panza.
Ogni segno o ricordo di quel che è stato dall'altra parte del mondo mi fa brillare gli occhi e non è solo il sole che ormai inseguo da un anno sfuggendo primavere, inverni e autunni che a questo punto iniziano a mancarmi.

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