mercoledì 8 maggio 2013

Cinque dollari e spicci



A ora di pranzo di qualche giorno dopo la partenza siamo a Carnarvon. Pranzo (non) lo facciamo con un adorabile vecchio scozzese a cui ci rivolgiamo per il guasto al portellone. Ripararlo è un'operazione di venti minuti.
Ce ne andiamo dopo due ore e mezzo.
Dopo aver parlato di come in passato, negli anni '70, anche lui avesse fatto un giro come questo ma in Europa e poi avesse scelto un paese anglofono e più soleggiato della Scozia (a Carnarvon sono 29°, dice lui che è una giornata piuttosto fredda). Dopo aver parlato di pesca e averci mostrato le foto dei pesci più impressionanti che aveva tirato su. Dopo avergli preparato un caffè italiano No non dovresti allungarlo con dell'acqua fredda! Va beh ormai è tardi... Dopo averci dato qualche dritta sul prosieguo del viaggio (ho capito come muoiono investiti gli emù: a differenza dei canguri che stanno sul ciglio della strada sentono un rumore si buttano e quando si girano verso i fari – perchè escono al crepuscolo – rimangono accecati e immobili e indifesi, o attraversano all'improvviso e non hanno neanche il tempo di guardare i fari, a differenza dei canguri, gli emù più semplicemente ti corrono incontro come pazzi imprevedibili; in entrambi i casi – per quanto spiacevole – il consiglio è solo di rallentare ma non azzardare niente di brusco – soprattutto con un vecchio van – se non si vuol finire a testa in giù; quindi tirare dritto Che tanto è pieno. Il consiglio non vale con le mucche!). Dopo averci consigliato un campeggio economico per dormire. Il prezzo della riparazione sarebbe 10 dollari simbolici ma abbiamo banconote di grosso taglio e il buonuomo si accontenta degli spicci che sono di circa cinque dollari e qualcosa.
Il campeggio è una sorta di baraccopoli con case (definizione fin troppo benevola) in lamiera, un tipo con la dentiera che ci conduce alla piazzola sul suo quod difficile da seguire sulla sabbia. La piazzola si trova tra il mare e il faro, poco più a nord il mare si infrange sulla scogliera e quando l'acqua ci sbatte si alzano geyser di una ventina di metri, diversi chilometri più a sud c'è già Carnarvon.
Le nuvole che si estendono all'orizzonte danno un tocco di magia al tramonto sul mare che le colpisce colorandole di romanticismo, ma stasera l'infinità di stelle che erano diventate familiari verranno oscurate.
La scorta d'acqua è ancora abbondante, Jason ,il taiwanese che incontriamo anche in questo campeggio, ci mostra la sua doccia portatile comprata per 10 dollari e ce la offre, ma decliniamo per non privarlo del bene neanche per un secondo. In compenso ci traduce una frase lasciata da Chris nel loro alfabeto fatto di segni incomprensibili e di nuovo ci si commuove e mi chiedo com'è che sia diventato così sentimentale.

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