martedì 6 novembre 2012

Settimana del koala – intento a mangiare le foglie dagli eucalipti dello zoo dove è amabilmente custodito- e degli aborigeni – intenti a bere a qualsiasi ora nella città dove sono amabilmente emarginati


La seconda settimana è tempo di scendere a compromessi, tempo di recarsi allo zoo per vedere racchiusi tutti i simboli del continente, di vedere animali che forse si incontreranno spesso, come potrebbe essere per i canguri, o magari non si incontreranno mai, “magari” perché c’è una lista di animali più o meno pericolosi fin troppo lunghi.
La seconda settimana è tempo di accorgersi delle contraddizioni, della grande contraddizione che riguarda gli aborigeni, esaltati nel loro passato con statue, monumenti e raffigurazioni sulle monete, e emarginati nella loro attualità. È tempo di cercare di capire e allora sembra che il colonizzatore gli abbia sottratto la terra, evitando di sterminarli in massa come per altri autoctoni è successo, ma li abbia introdotti all’alcol che non conoscevano, e, dopo averli storditi, abbia provato a rimediare elargendogli sussidi (come nella storia dell’affamato a cui donare un pesce o una canna da pesca) puntualmente riversati nell’alcol appena scoperto e così sconvolgente, e ora stia provando a rimediare fornendo la famosa canna da pesca che adesso, dopo aver mangiato pesci senza sforzo, non ha più senso. 

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