Deviare dalla strada asfaltata e imboccare l'ennesima strada polverosa, proseguire per 14km, girare a sinistra per 11km, a destra per 4km, ancora a destra per una stradina quasi invisibile per gli ultimi eterni 3km di strada sterrata e in condizioni da pazzi da percorrere con qualcosa che non abbia ruote motrici. Ad accoglierci, al momento dell'arrivo, solo donne: una giovane madre con le tre figliole di 10, 6 e 3 anni. Come camera abbiamo un tetto in lamiera sospetto e pareti fatte solo di rete antizanzare, dormiamo di fianco al recinto delle capre, incessanti nel loro disturbo del cicaleggio stellare con scampanellio e grattamento di corna e l'odore delle loro palline di merda che fuoriescono tamburellando sulle lamiere delle loro recinzioni e quando mi prende la brillante idea di illuminarle con la torcia, il loro sguardo notturno rivolto verso di noi che riflette la luce diventa macabro, le corna ritorte, il pizzetto e capisco il perchè vengano utilizzate per rappresentare il diavolo maligno.
Siamo fuori dal mondo, nessuno
sa dove siamo, i collegamenti non esistono, le capre ci fissano, gli
abitanti della casa hanno un che di inquietante, mi chiedo e mi rispondo con paurose fantasie sul perchè
non abbia trovato alcun feedback circa questa farm. Le fantasie viaggiano
verso scenari cupi, ad appesantirle ci sarà l'ululato dei dingo non
molto lontani. Un'altra alba da attendere con impazienza e un giorno
che non sappiamo cosa ci riserverà.
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