martedì 2 luglio 2013

Trentaquattro cose da sapere. Più o meno


Rinnovare il visto per il secondo anno, informazioni utili. Lingua australiana, informazioni inutili, o quasi.
Per rinnovare il visto Working Holiday Visa (sempre che tu non abbia già compiuto 31 anni o più, in tal caso pensa ad altre soluzioni) c'è bisogno di fare tre mesi di lavoro in farm e fin qui è tutto abbastanza semplice e chiaro.
Come fare i 3 mesi o 88 giorni, perchè è questo il termine temporale preciso, come farli è un discorso un po' più complesso in quanto si passa dalla teoria ai fatti. La complessità sta nel trovare il posto giusto. Prima di tutto va controllato se il cap della città in cui si andrà rientra tra quelli accettati dal governo, ma generalmente le farm sono in zone rurali e il governo chiede 88 giorni in zone molto rurali.
La maggior parte degli interessati al rinnovo cerca, come è naturale, di trarre profitto guadagnando dei gran dollari con quest'esperienza, ma c'è anche chi sceglie di viverla più in scioltezza senza guadagnare nulla.
Nella guida australiana The Harvest Book sono indicati stati, città, raccolti e periodi ottimali. L'utilità della guida ha tuttavia un risvolto in un certo senso negativo. Di fatto, l'aumento dei giovani in arrivo in australia che, alla ricerca delle farm, si spingono nei posti indicati dal libro nello stesso periodo, non coincide con un aumento dei prodotti da raccogliere, porta presto a una saturazione dei posti disponibili e non va dimenticato che la portata del raccolto dipende dalle condizioni climatiche dei mesi precedenti: è anche possibile a farm con raccolti che slittano di un mese o più mentre gli alloggi vicini (ostelli e caravan park) vengono presi d'assalto da giovani in attesa del momento dell'adunata generale.
Come cercare le farm? Molti consigliano di bypassare le agenzie di collocamento preposte e recarsi direttamente sul posto. Il consiglio non è da buttare, specie se si ha un mezzo di trasporto e un po' di fortuna di scorta, ma è raro che una farm sia in attesa di personale. Le agenzie finora incontrate, più o meno, funzionano, anche perchè molte farm non ti stanno a sentire perchè si rivolgono esclusivamente a tali uffici nella ricerca di nuove reclute. Tendenzialmente ogni città che ha farm ha almeno un'agenzia di questo tipo. Poi ci sono i working hostel, ma finora non ho avuto la sfortuna di incontrarne. Da quanto ne so la tua permanenza là ti garantisce presto o tardi la chiamata da parte delle farm di zona, in cambio paghi la camera e in alcuni casi l'ostello si prende una percentuale sul frutto del tuo sudore.
L'altro lato della medaglia per rinnovare il visto si chiama woofing. Per questo tipo di esperienza, meno faticosa e meno remunerativa (si tratta in sostanza di volontariato) si può far riferimento a un sito (helpex.net) o al libro The Woof Book, entrambi a pagamento: 31$ il primo, 65$ il secondo. Con il woofing la concorrenza è minore e assai meno spietata, con un po' di fondo cassa si può rinunciare alle lunghe attese per entrare in farm e poi lavorare come veri e propri immigrati per decine di ore al giorno sotto un sole bastardo.
Segue lista di termini relativamente utili, utili nel senso che gli australiani li usano spesso e io no. Non le uso perchè ho imparato la loro importanza solo una volta arrivato e non le uso perchè mi stanno sul cazzo.
Ovviamente non può mancare “don't worry” o, come lo usano loro “no worry”, come noto è il motto degli australiani e va bene, mi dà però fastidio sentirlo quando lo usano al posto di prego, mentre io mi sforzo di usare nella bruttezza del suo tradotto “you're welcome” e loro, quando li ringrazio, invece di utilizzare la formula che mi hanno insegnato a scuola buttano là questo no worry che se lo dicono loro va sempre bene.
Non mi piace quando dicono “fellow” per indicare una persona, mentre io uso, boy, man, girl, woman, person, guy e quel termine mi suona come fellone che da dove vengo è un insulto, seppur arcaico, ma che offende più di uno moderno.
Mi danno urto “hopefully” e “definitely”. Il primo suona come una risposta speranzosa, ma che taglia ogni principio di discorso (“spero di trovare lavoro” “hopefully” fine della conversazione); “definitely” è peggio perchè denota una sicurezza che spesso si rivela eccessiva (“quella cosa si trova lì, definitely”, definitivamente una cippa, cercala te se la vedi).
Peggio di tutti c'è “up to you”, una sorta di scaricabarile, di delega di responsabilità, di pigrizia decisionale e la traduzione varia in base alle circostanze “dipende da te”, “fa come meglio credi”, “a te la scelta” ma può anche essere usato al termine di un invito “dovresti fare questa cosa, ma it's up to you” e te la fai perchè a questo punto non dipende dalla tua volontà e la interpreti come un just do it.
Da non sottovalutare anche “as well” che mi fa rimpiangere il tempo perso a capire come e dove usare i vari “also” e “too”. Da quando sono arrivato l'unico che ho sentito è as well che non avevo mai preso in grande considerazione e quando mi sento dire “devi fare questo, as well” non lo interpreto solo come “anche” ma con quel well mi suona come un “anche bene” e mi dà urto perchè non è che faccio le cose “anche male” - del resto chi sbaglia è chi fa – ma non si fanno male di proposito.

Un'altra cosa è il saluto. Negli uffici pubblici generalmente si trovano persone molto cordiali, alla fine di qualsiasi dialogo ti salutano tutti con un “see ya” che interpreto come il nostro “arrivederci”. Altre volte mi sono sentito salutare da questi gentili sconosciuti con un “see you later”. Quante cene ho preparato più abbondanti senza che nessuno di questi si presentasse a mangiare. Gentili prima, maleducati poi. Meglio il personale scontroso degli uffici italiani che ti tratta male da subito ma poi non ti saluta dicendoti “ci vediamo dopo”, non ti saluta affatto, ma almeno non prepari la tavola come se avessi ospiti a cena.

1 commento:

  1. "see you later" è per le persone di lingua inglese inteso come "ci vediamo/ci si becca", perciò la terza parola dell'espressione, ovvero "later", è da considerarsi un abbellimento che non cambia la sostanza di del più internazionalmente conosciuto "see you/see ya/c u". Nel caso Meredith di Perugia gli inquirenti hanno dovuto affronare lo stesso problema riguardo l'interpretazione di un sms con proprio questa espressione! ..e tu avresti risparmiato qualche pacchetto di pasta in più....

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