lunedì 10 giugno 2013

Trentadue


Lavorare nei campi ti fa assaporare la bellezza della fatica del lavoro primordiale. Tendere l'orecchio per ascoltare i rumori di qualche animaletto che scappa dalla minaccia umana non è, per quanto romantico, sufficiente ad attenuare lo sforzo e a far scorrere i minuti. La soluzione più facile che rimanda a fatiche negre e schiavitù è cantare e a me viene in mente solo una canzone italiana, solo una che conosco dal principio alla fine e che mi ricorda un pulmino con dei ragazzini di una piccola scuola di periferia che se ne andavano in gita a vedere una piccola torre a cinque lati di un altro piccolo paese di periferia e io non ero di quella scuola, né avevo l'età di quei ragazzi, loro erano più grandi, io ero il figlio del professore di ginnastica (come si diceva una volta), loro erano di un'altra generazione, più vicini ad un momento storico fondamentale; oppure mi fa venire alla mente come un dj locale negli ultimi tempi si sia impadronito del titolo della canzone per le proprie serate, snaturando un significato che i giovani d'oggi probabilmente stenteranno a conoscere e, se interrogati su queste due parole, ti risponderanno raccontandoti nottate da ballare sino all'alba e pillole che ti aiutano a farlo. Non che mi manchi cultura musicale, anzi (ma di certo non sono come il Mea che in Albania io gli dicevo il titolo di una canzone di DeAndrè e lui me la cantava tutta), tuttavia solo di questa canzone riesco a ricordare ogni singola parola e il ritmo è facile e mi allieta e mi ricorda le storie dei nonni; di tutte le altre canzoni mi manca sempre qualcosa, una parola, il ritmo, per continuare sino alla fine. E allora, sul trattore pieno delle pietre che vi ho appena caricato, canto a squarciagola una canzone che mi rende fiero delle origini, canto di oppressione e liberazione, canto Bella Ciao, che poi tanto qui nessuno mi capisce e non ci sono mica i destrorsi nostalgici ignoranti.
Poi, quando le ore di lavoro iniziano a diventare tante, non basta una canzone, serve un attrezzo di epoca recente, serve un lettore mp3 carico fino a scoppiare di canzoni. Meglio se canzonette.

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