lunedì 29 ottobre 2012

Settimana del canguro libero nel parco. Libero di scorrazzare ma libero anche di nascondersi alla nostra avanscoperta.2



L’ostello dove dormiamo le prime notti si chiama Underground, il nome non ispira troppa fiducia ma, da consigli avuti da chi vi è appena stato, sembra non essere troppo sporco. Tanto a leggere i nomi dall’Italia uno vale l’altro, così come le zone. Si impara facendo. Effettivamente non capitiamo male: la camera è da quattro e gli altri due non sono come i giovani backpackers sballoni che aspettano il venerdì sera per sfasciarsi come bestie. Yan che mi sveglia appena sorge il sole per una chiacchierata - che fa sempre piacere, nonostante dopo 30 ore di viaggio e arrivo in notturna dormirei più che volentieri ancora un po’ - è un 34enne francese con un biglietto aereo valido per fare il giro del mondo in un anno. La precedente sosta l’aveva fatta in Giappone, ora Australia, poi Canada… Mi racconta le sue esperienze mentre si veste per andare a fare una corsa su un’isoletta che si trova al centro del fiume Swan che attraversa la città. Si racconta che sia possibile incontrare i canguri in libertà e, ovviamente, lui va a vedere, e, ovviamente, andremo anche noi al più presto. Il primo giorno uno neanche ci penserebbe ai canguri per la paura che ha di cadere a testa in giù visto che è sottosopra, per l’impegno che ha preso con tutti di verificare la rotazione lo sciacquone del cesso, per ambientarsi. Che poi qui il getto dello sciacquone è talmente irruento che sembra che l’acqua non giri ma vada giù diretta. Yan ci dà le dritte su dove trovare aree con adsl libera, visti i prezzi astronomici che applicano gli ostelli, le aree wifi sono in giro per la città e sono pure una figata specie Northbridge Piazza, dove un maxischermo trasmette le notizie della BBC, o film o cartoni per ragazzi (vedi la maratona Harry Potter che hanno trasmesso di domenica dalla mattina alla sera, con tanto di stand con maghi e stregoni). Yan ha le idee chiare, sa che vuole andare verso nord prima che arrivi la stagione umida, la stagione delle piogge. Il terzo giorno che condividiamo la camera e ci ha conosciuto abbastanza, arriverà anche a proporci di noleggiare un furgone e andare con lui. La proposta arriva nel mezzo della decisione su cosa fare nei prossimi giorni e diventa un’altra possibile alternativa tra il cercare una casa e risparmiare o fare ancora ostello e conoscere gente. La sera l’idea di prendere e partire ci stuzzica e quando rivediamo Yan siamo lì lì per chiedere dettagli, ma ci spiega che in forum di gumtree (che Ulisse ha giustamente definito la bibbia dei backpackers) ha trovato delle ragazze provviste di pulmino che partono e si aggrega alle tipe, come è giusto che sia se si considera che le spese saranno inferiori e che invece di partire con una coppia, parte con tre fighe. Poi all’isoletta ci siamo andati anche noi, in una mattina caldissima. E abbiamo girato e girato per il parco finchè il caldo non si è fatto eccessivo senza vedere l’ombra di un canguro. Nascosti sotto qualche cespuglio avranno riso di noi che rosolavamo sotto il sole cocente. Al ritorno Yan ci ha fatto vedere le foto che si è fatto al parco come prova che stesse raccontando la verità. Fanculo. Il giorno del mio compleanno lo festeggiamo allo zoo della città che va bene che è uno zoo, ma i canguri e koala e i wombat e diavoli della tasmania, uno li deve vedere. Poi si mette l’anima in pace e quando li rivede non è che si sbrodola come fosse la prima volta, anzi li guarda con gli occhi dell’uomo di mondo, e intanto si sbrodola segretamente e forse ha anche una timida erezione.

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IL SALTO DEL KOALA by FABIO MUZZI is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported License.