Entrati in casa ci stupiamo di come Susan abbia avuto la
premura di allestirci il letto, fino al giorno prima costituito da tre
materassi buttati in terra e ora, magicamente, troviamo quattro materassi,
avvolti in lenzuola color vinaccio, di
quello che mi manca tanto, e una trapunta verde acido che, a dirla tutta, vi si
abbina anche bene. Siamo nella periferia di livello medio basso, ma
fondamentalmente tranquilla. Tuttavia alla lunga ci accorgeremo che la notte
siamo isolati per mancanza di autobus, che nelle vicinanze non c’è niente da
fare senza un mezzo proprio, che l’aeroporto internazionale è proprio dietro di
noi e comunque ogni mattina è uno spettacolo vedere gli aerei in decollo e di
notte ancora di più e fanno molto meno rumore di quei treni che ti passano di
fianco al campeggio in molti luoghi della costa italiana, e anzi qui si dorme
fin troppo bene, con il famoso assordante silenzio, tanto placido da ricordare
i più strani sogni ad ogni risveglio. Effettivamente la notte non c’è molto da
fare, effettivamente alla lunga mi troverò a ripensare alla scelta fatta
scegliendo questa casa, al fatto che ogni scelta è una rinuncia. Col senno di
poi, mi trovo ad interrogarmi su quali futuri mi avrebbero riservato le altre
case viste, o, addirittura, il costoso ostello, che garantisce però vantaggi di
cui ci si accorge a posteriori, come la vicinanza dal centro, il contatto
costante con gente più o meno interessante che vive una situazione simile alla
nostra, il contatto col mondo del lavoro e il vegemite offerto a colazione!
All’inizio la casa comunque serve, in assenza di qualcuno che si renda
disponibile a ricevere la tua posta, per ricevere parte dei documenti che ti
verranno spediti come il medicare (banca e tfn mandano i documenti all’ufficio
postale), etc...
Tornando alla casa. Tutto filerebbe liscio se non fosse per due
dettagli. Il primo è costituito dall’assenza di connessione internet in casa,
di cui già eravamo a conoscenza, ma mai avremmo creduto che fare una chiavetta
ci avrebbe portato via più di una settimana, in un paese dove tutto fila liscio
come l’olio, dove quando vai in banca sei lì in fila che pensi come si
pronuncia queue ed è già il tuo turno. Per quanto molte case includano
nell’affitto la connessione wifi e il sindaco di Perth la fornisca
gratuitamente in diversi spazi pubblici, avere una chiavetta internet si
rivelerà molto utile in previsione di spostamenti, cambi casa, giri in cerca di
lavoro… Spinto da una mera considerazione di convenienza unita alle migliori
prestazioni, anche io, che odio sia le chiavette che gli abbonamenti che ti
vincolano per tot mesi, cedo e decido di fare un abbonamento per una specie di
router che può collegare a internet fino a 5 pc simultaneamente ed ha 12 giga
di traffico/mese ad un prezzo più che onesto, specie se smezzato. Ed ecco dove
ho scoperto che anche qui esiste una stupida burocrazia: per farla breve, da
una parte ci dicono di no perché l’abbonamento dura 12 mesi e noi stiamo qui
solo 12 mesi (io il problema non ce lo vedo, anzi mi sembra preciso), poi ci
dicono che serve qualcosa che attesti che abitiamo da qualche parte, quindi
corri in banca ad aggiornare la residenza, fare lo statement che provi l’indirizzo,
ritorno e ci dicono che dobbiamo avere sul conto australiano - aperto il giorno
prima con 20 dollari simbolici – un importo pari o superiore al valore
dell’affare per un anno, circa mille dollari, e quindi giù a tornare in banca a
prelevare dal conto italiano per trasferire su quello australiano sempre
tenendo conto dei limiti di prelievo giornaliero, solo l’operazione di
trasferimento dura più di una settimana, quando alla fine raggiungiamo la
soglia richiesta, torniamo là (alla Virgin), dove ci dicono che mandano via il
documento e domani ci aggiornano, ma non è vero ci vogliono 3 giorni e la
risposta finale è NO, perché non ci è dato saperlo per la privacy fottuta, ma
la tipa che si mostra caritatevole ci suggerisce di andare al negozio là di fronte, la
Vodafone, dove possiamo provare l’abbonamento annuale che è simile al loro, o se
fanno comunque storie, fare il mensile che è molto meglio alla Vodafone.
Andiamo, proviamo l’annuale che ci bocciano all’istante, ripieghiamo sul
mensile e in mezza giornata abbiamo l’abbonamento con Vodafone, alla faccia
della Virgin burocratica.
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