La pazienza che abbiamo cresce
gradualmente nelle distanze percorse e nel tempo trascorso con
personaggi surreali ed è anche quella – la pazienza - che ci
permetterà di vedere da molto vicino ciò che loro chiamano platypus
e noi ornitorinco. A Yungabarra c'è un ponte sul fiume famoso per la
presenza di questi animali (c'è anche una pizzeria italo-svizzera
che fa una pizza molto buona e che è stata allestita come una baita
alpina; se non fosse per il platypus-turismo probabilmente la
pizzeria sarebbe semivuota ma Nick il gestore svizzero ci ha visto
lungo, eccetera eccetera...e siamo di nuovo sulle orme di Ulisse
eccetera eccetera...). Yungabarra è vicino, è a soltanto un'ora e
mezzo di macchina da Dimbulah e in un giorno di libertà facciamo
questa scampagnata.
La pazienza che abbiamo ci
permetterà di vedere l'ornitorinco dopo averlo atteso in silenzio
con calma buddista e spirito zen per ore sulla sponda di un fiume.
Come detto, il fiume è noto a tutti per la presenza dell'animale, ma
la maggior parte dei turisti passa, si ferma cinque minuti a scrutare
l'acqua torbida e placida, chiede se qualcuno l'ha visto e riparte
delusa. I turisti che attendono con pazienza da ore rispondono
scocciati di no (anche se l'hanno appena visto).
Servono molta pazienza e/o
molta fortuna.
Se si ha fortuna si arriva al
momento giusto e lo si vede emergere dalle acque torbide, restare per
qualche secondo sul pelo dell'acqua, nuotare sgraziato e buffo e poi
reimmergersi con eleganza e con questa sequenza spostarsi lungo la
parte di fiume visibile al modesto pubblico. Se si ha pazienza la
visione sarà la stessa condita da due minimi particolari: da una
parte la sintonia che si creerà con la natura circostante permetterà
di considerare il buffo animale ben più di una sorca con il becco
blu da papera che qualcuno descrisse come la dimostrazione che dio ha
il senso dell'umorismo, dall'altro la lunga attesa farà crescere un
appetito enorme da placare con sommo piacere al ristorante suddetto.
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