Lei lavorava
ancora in farm e in quello che sembrava un giorno qualunque per me, quando andai a
prenderla, scoprii che il suo boss aveva licenziato due ragazzi per
eccesso di fancazzismo e che lei aveva colto l'occasione per proporgli le mie
balde prestazioni.
Parlai col boss, mi chiese se
potevo fare picking (raccolta cocomeri) fino a settembre, io mentii e
risposi di sì. A una settimana di distanza avrei scoperto che anche
lui aveva mentito. Invece del picking fui schiaffato nella squadra
del weeding (strappare erbacce) e questa fu la prima menzogna, ma ero
con lei e le ore passavano veloci. Poi feci boxing (preparare
scatoloni), feci shit picking (raccolta dei cocomeri brutti), guidai
il trattore e il forklift, feci stick picking (raccogliere bastoni e
radici dai campi appena arati) e un giorno lo passai a respirare
polvere da solo dietro a un trattore che interrava tubi e plastica
nei campi appena arati e puliti dai bastoni e il mio compito era
giusto quello di controllare che tutto filasse liscio e cambiare i
rulli di tanto in tanto. Vista la mia assunzione avevamo definitivamente
lasciato il woofing per trasferirci con la nostra casa con le ruote
in farm dove viveva già un'altra trentina di ragazzi con cui fu
molto facile legare. Oltre ai backpackers avevo avuto modo di conoscere di
persona lo spauracchio di lei e dei ragazzi che lavoravano là, di
cui prima di entrare a lavorare avevo avuto solo terribili
descrizioni: era il padre del boss, un tale che si faceva chiamare
old fellow, che tutto controllava aggirandosi minaccioso col suo
fisico da Iggy Pop (che tra l'altro ho visto in concerto a Freo in un concertone
galattico ma è un'altra storia) e un look da vero australiano jeans
e stivali, cappello e torso nudo coperto da tatuaggi sbrindellati per
la cedevolezza della pelle vecchia e bruciata dal sole. Non so cosa successe
con me, forse ero solo più curioso degli altri, forse ero uno dei
backpacker più vecchi, fatto sta che mi prese in simpatia. Questo
burbero vecchiaccio che viveva in una stanzetta ricavata in un lungo
container come e con gli altri backpackers è stato l'australiano con
cui ho parlato di più dal mio arrivo in australia. Eppure la stima
reciproca non influenzò, forse ritardò, la decisione del figlio
che, a una settimana dal mio arrivo, decise che il weeding era finito
e liquidò, per voce del padre, l'intera squadra preposta, compresa lei
e compreso me (e questa fu la seconda menzogna – niente lavoro fino
a settembre!)... tra tutti i lavori l'unico che non avevo fatto era
il picking per cui ero stato assoldato.
E così, a una settimana dal
mio arrivo in farm, mi sono trovato di nuovo in strada a pensare al
futuro, controllare mappe, pianificare spostamenti, aiutare i ragazzi
licenziati con noi in molte (forse troppe) cose.
Ed è così che abbiamo lasciato
questa cara donna che è stata Katherine e che ora siamo in viaggio
in direzione Queensland.
E siamo in tre.
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